Tra le patologia del cavo orale la carie è la più diffusa e conosciuta e non interessa solo gli adulti ma anche gli adolescenti e i bambini coinvolgendo sia i denti permanenti che i denti decidui (da latte).

Mentre la carie è in diminuzione per la prevenzione effettuata (migliore igiene orale, uso di integratori al fluoro, dieta più controllata, visite periodiche dal dentista) nel corso degli ultimi anni è invece aumentata una tipologia di carie che coinvolge i denti dei bambini più piccoli, quelli d’età compresa tra pochi mesi di vita e 4 anni, denominata la SINDROME DA BIBERON (Baby bottle syndrome). 

Il danno si evidenzia sulle facce esterne dei denti incisivi superiori e sulle facce esterne dei molarini sia superiori che inferiori che presentano uno smalto prima decalcificato poi distrutto e colonizzato da batteri della carie. La responsabilità dell’insorgenza di questa patologia la si trova nell’abitudine di utilizzare il biberon come ultima “coccola” prima o durante il riposo notturno o per “comodità” anche durante il giorno con bevande zuccherate (latte e zucchero o miele, succhi di frutta, bibite dolci, tisane già pronte) associata alla non consapevolezza e alla difficoltà di controllo di una buona igiene orale in bambini così piccoli. 

Le carie dei dentini da latte sono molto aggressive e tendono a peggiorare velocemente con possibile comparsa di dolore o infezioni (ascessi). Fondamentale per rallentare la progressione del danno è la collaborazione dei genitori nel modificare i comportamenti scorretti causa del problema cioè controllare al massimo l’introduzione di alimenti e bevande dannose e migliorare il livello di igiene della bocca dei loro bambini con garze o spazzolini al fine di rimuovere tutto ciò che “sciolto” rimane spalmato sui dentini. 

E’ allo stesso indispensabile effettuare controlli regolari dal dentista per creare un legame utile a conquistare la fiducia del piccolo paziente e permettere così la sua collaborazione futura nello svolgimento delle cure. (tratto da “SORRIDIAMO “ sorriso e salute in Formato Famiglia nr. 2/2008 – nell’Allegato sottostante trovate l’articolo completo)

Mentre la carie è in diminuzione per la prevenzione effettuata (migliore igiene orale, uso di integratori al fluoro, dieta più controllata, visite periodiche dal dentista) nel corso degli ultimi anni è invece aumentata una tipologia di carie che coinvolge i denti dei bambini più piccoli, quelli d’età compresa tra pochi mesi di vita e 4 anni, denominata la SINDROME DA BIBERON (Baby bottle syndrome). 

Il danno si evidenzia sulle facce esterne dei denti incisivi superiori e sulle facce esterne dei molarini sia superiori che inferiori che presentano uno smalto prima decalcificato poi distrutto e colonizzato da batteri della carie. La responsabilità dell’insorgenza di questa patologia la si trova nell’abitudine di utilizzare il biberon come ultima “coccola” prima o durante il riposo notturno o per “comodità” anche durante il giorno con bevande zuccherate (latte e zucchero o miele, succhi di frutta, bibite dolci, tisane già pronte) associata alla non consapevolezza e alla difficoltà di controllo di una buona igiene orale in bambini così piccoli. Le carie dei dentini da latte sono molto aggressive e tendono a peggiorare velocemente con possibile comparsa di dolore o infezioni (ascessi). 

Fondamentale per rallentare la progressione del danno è la collaborazione dei genitori nel modificare i comportamenti scorretti causa del problema cioè controllare al massimo l’introduzione di alimenti e bevande dannose e migliorare il livello di igiene della bocca dei loro bambini con garze o spazzolini al fine di rimuovere tutto ciò che “sciolto” rimane spalmato sui dentini. E’ allo stesso indispensabile effettuare controlli regolari dal dentista per creare un legame utile a conquistare la fiducia del piccolo paziente e permettere così la sua collaborazione futura nello svolgimento delle cure. 

(tratto da “SORRIDIAMO “ sorriso e salute in Formato Famiglia nr. 2/2008 – nell’Allegato sottostante trovate l’articolo completo)

Scarica l’allegato


Comments are closed.